ASSOCIAZIONE
TURISTICA E CULTURALE S'ARCHITTU |
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IL
MONTIFERRU |
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l
Montiferru, che sta alle spalle della marina di Cuglieri, è il
più
grande complesso vulcanico della Sardegna: la sua storia geologica
iniziò circa trenta milioni di anni fa con una intensa
attività che
durò circa 10 milioni di anni. Da circa 5 milioni a 1,5 milioni di anni fa si ebbe un secondo ciclo vulcanico con la messa in posto dei basalti, rocce che hanno maggiormente contribuito alla forma attuale della montagna. In tempi geologici più recenti l’erosione, principalmente dovuta all’acqua, ha modellato la montagna con la formazione delle valli che a raggiera si dipartono dalle zone più elevate. |
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Il vulcano e l’acqua Sorgenti, rii, cascate e le rocce lavorate dall’acqua e dal vento costituiscono elementi fondanti del paesaggio montano. L‘acqua ha sempre rappresentato un elemento vitale di straordinaria importanza per l’insediamento umano in particolare per l’Isola. Qui è sempre stata disponibile e venerata: una delle più interessanti fonti sacre della Sardegna è alle falde del Montiferru, a S. Cristina di Paulilatino. Tra le cascate più suggestive quelle lungo il rio Sos Molinos ed il rio Bia Iosso, senza dimenticare la cascata a mare di Cabu Nieddu. |
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Le rocce Percorrendo il Montiferru ci si imbatte in una straordinaria sequenza di rocce, sempre diverse per forma e colore, risultato delle emissioni vulcaniche, come i frequenti dicchi e dell'azione dell’acqua e del vento. La grande frequenza di blocchi di basalto di ogni dimensione è sempre stata utilizzata per le costruzioni umane: ad iniziare dai nuraghi particolarmente frequenti in questo territorio. Ugualmente le forme del territorio montano più adatte alla difesa sono state usate per proteggere gli insediamenti in ogni periodo. Ne sono esempi: gli allineamenti strategici dei nuraghi lungo crinali e a controllo di vallate, l’acropoli di Cornus sul colle di Corchinas, la collocazione del Castello di Montiferru (Casteddu Etzu), su una grande roccia basaltica. |
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I boschi, i pascoli, i coltivi Il patrimonio “verde” del Montiferru è consistente: nel distretto forestale Montiferru, composto da 11 comuni, con oltre 14.200 abitanti ed una superficie 44.500 ettari, i sistemi forestali interessano una superficie di quasi 16.000 ettari, pari al 36%. Di questi, la parte più consistente è costituita dai boschi con 11.500 ettari, mentre la macchia mediterranea copre 4.500 ettari; tra i boschi abbiamo consistenti sugherete per 2400 ettari. |
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Un
quarto della superficie totale è destinata al pascolo, mentre le
aree
agricole occupano il 22%: gli oliveti occupano una parte importante
delle coltivazioni, con una superficie di oltre 2000 ettari. Questo patrimonio, utilizzato da un punto di vista produttivo diretto, potrebbe essere maggiormente utilizzato da un punto di vista turistico, tenendo presente alcuni fattori: * la consistente rete di strade campestri e forestali con le delimitazioni a secco; * il grande patrimonio archeologico che si trova prevalentemente distribuito nelle campagne; * i valori paesaggistici di particolari coltivazioni: gli estesi uliveti, le querce da sughero, il pascolo arborato. Nella sezione itinerari trovate alcune proposte per conoscere questo patrimonio |
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ATC
S'ARCHITTU, VIA LUNGOMARE 39 CUGLIERI ![]() |